Pino Scaccia - Storia di un gabbiano
Pino Scaccia: professione reporter. Lo fa da anni, in
giro per il mondo da vero gabbiano, con coraggio e passione civile, con
rigore e professionalità, senza mai “perdere la tenerezza”.
E anche nelle terre più martoriate, nelle situazioni più disperanti
riesce a trovare e a comunicare – con il suo stile asciutto e diretto
– spazi di umanità e di speranza.
Il suo blog “LA
TORRE DI BABELE” è una fonte di informazione assolutamente
preziosa per conoscere e capire, in presa diretta, quello che succede nel
mondo.
Le giornate del gabbiano sono sempre dure perchè dure sono le situazioni
che sorvola. Guardate questa foto: ha un sapore spettrale molto forte: questi
scheletri dei palazzoni a malapena rimasti in piedi che sovrastano traballanti
il cratere di quello crollato. Poi l’idea che lì sotto ha finito
la sua vita Alberto Bonanni che non ho mai conosciuto ma che tutti mi hanno
descritto come un vero gabbiano, un giramondo che finalmente aveva deciso
di fermarsi.
Il destino lo ha drammaticamente accontentato: ha visto tante terre, l’ultima
è stata il Pakistan che amava. Abitava al terzo piano: del suo appartamento
sono rimaste le briciole perchè gli sono crollati addosso altri sette
piani...
Islamabad, 14 ottobre 2005
Storia di un gabbiano
È passato quasi un anno. Ricordo bene il momento in cui arrivò
la notizia del ritrovamento del corpo di Alberto Bonanni, l’unico
italiano vittima del terremoto in Pakistan. Lo cercavano da giorni, anche
se le speranze di ritrovarlo vivo sotto quel cumulo di macerie dei palazzoni
sventrati di Islamabad erano praticamente nulle. L’unica speranza
è che fosse andato chissà dove, spinto dalla sua (nota) voglia
di avventura. Quasi un anno dopo, ritrovo casualmente un’email che
mi emoziona: è di Daniela, la sorella di Alberto, che mi ringraziava
per l’attenzione a quel “gabbiano” morto così lontano
da casa. La lettera di Daniela ha il grande merito, che voglio condividere,
di scoprire un quasi ragazzo straordinario a cui adesso Intersos ha dedicato
un campo profughi, come testimonianza di tutto quello che in vita Alberto
ha saputo dare agli altri, a chi aveva più bisogno.
E in un mondo sempre più egoista e diviso il suo esempio rappresenta
un valore altissimo che tutti devono conoscere.
Roma, 29 settembre 2006
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